Dalla conoscenza alla competenza

Dalla conoscenza alla competenza

Perché continuiamo a crescere assieme ai clienti in 5 punti

Oggi parliamo di allestimenti e di design, di arte e di scenografia, di installazioni e di performace. Il mondo delle “arti applicate” e delle “belle arti” non sono mai stati tanto vicini come in questo momento, compenetrandosi fino a rendere incomprensibile se ci si trovi difronte a una seduta di design o a una scultura.

Partiamo da un presupposto che mi pare valido non soltanto per chi opera nel campo dell’arte e dell’allestimento ma per chiunque: sempre di più il cliente, pur mancando di competenze tecniche, è attento agli aspetti estetici e funzionali. Ovvero, l’architetto, il designer o l’artista hanno oggi la fortuna di potersi concentrare esclusivamente sulla dimensione creativa, senza doversi preoccupare della parte di realizzazione.

Come affrontiamo allora un nuovo progetto?

  • La crescente complessità dei fattori tecnici che compongono i lavori fanno sì che il cliente si affidi molto di più al realizzatore: occorre quindi capire bene il bisogno e guardarlo da molteplici punti di vista, mettendo in campo tutte le conoscenze che si possiedono. Solo così il concept comincerà a chiarirsi e il cliente a fidarsi.
  • Ogni lavoro è un prototipo e come tale va affrontato. Questo equivale ad un continuo approfondimento tecnico e di conoscenze. Prima di affrontare la realizzazione è importante focalizzarsi sulla fase progettuale senza fermarsi al già saputo. Ogni progetto è una sfida inedita che può richiedere soluzioni tecniche nuove.
  • Se ogni richiesta del cliente è una nuova sfida, allora, è anche un’occasione di crescita. Su ogni lavoro però occorre crescere prima e più del cliente, anticiparne le problematicità e le possibili soluzioni. Non basta limitarsi al ben fatto, bisogna rispondere in termini di servizio, logistica, tempistiche, costi.
  • Non sempre ho le conoscenze per fare tutto ma ho acquisito le competenze per immaginare chi potrebbe farlo! Fondamentale è il rapporto coi fornitori, ai quali chiediamo di crescere con noi uscendo dalla logica del prodotto fatto per decenni nello stesso modo e magari di adattare la propria conoscenza tecnica ad un altro campo.
  • Emerge quindi una forte attenzione tecnologica e a tutto ciò che può sostenere le capacità tecnico-produttive insieme a una meticolosa expertise artigianale.

Mi sembra così di poter affermare che ultimamente il focus del nostro lavoro si stia spostando dalla capacità tecnica alla competenza, in altre parole, il cliente può concentrarsi sulla parte creativa del progetto delegando a noi tutta la parte di progettazione finalizzata alla realizzazione e alla produzione del progetto.

Tommaso Vergani e Gabriele Cantoni